La Meditazione merita sempre un piccolo spazio tutto per sé perché c’è molta confusione al riguardo. Innanzitutto facciamo chiarezza sul significato stesso della parola: meditazione significa “medita l’azione”, ossia, medita ciò che fai, sii presente a te stesso/a durante le tue azioni. Meditare, dunque, non significa necessariamente sedersi a gambe incrociate, poiché si può meditare durante qualunque attività quotidiana. Un esempio? Posso meditare lavandomi il viso: sento la temperatura dell’acqua, il suo scorrere sulla mia pelle, le sensazioni che provo. Posso riflettere sul fatto che a me basta aprire un rubinetto per vederla scendere e questo non è scontato. In India, per avere l’acqua, le donne devono fare chilometri a piedi e portarla con le brocche. Questo è un esempio che posso applicare a qualunque altra attività. Meditazione, quindi, è presenza. Non di rado siamo in un luogo con il corpo e in un altro luogo con la mente. In oriente dicono che la mente è come una scimmia, salta da un ramo all’altro velocemente: vede una banana, l’afferra, ne vede un’altra, lascia la prima per correre dietro alla seconda, e così via. Questo è il funzionamento del nostro pensiero ordinario. Non c’è da stupirsi se ci sentiamo spesso stanchi e privi di energia anche quando fisicamente non abbiamo lavorato più di tanto. Non abbiamo lavorato con il corpo, ma la mente è stata in balia di se stessa tutto il giorno e noi veniamo risucchiati in questo vortice. Stiamo meditando ogni qualvolta siamo profondamente assorti in un’attività che ci piace e diventiamo un tutt’uno con l’attività stessa. Avete presente quando un musicista compone, o quando un ballerino porta in scena tutto se stesso, esprimendosi attraverso il corpo? Stanno meditando. Non dobbiamo essere musicisti, cantanti o ballerini, dobbiamo semplicemente amare qualcosa: il giardinaggio, la cucina, il découpage o altro, a seconda dei nostri gusti. Non importa quale metodo useremo , l’importante è aver sempre presente lo scopo che è quello di pacificare la mente. Rimanere sempre attaccati a noi stessi, alle nostre paure, ai nostri desideri, è causa di sofferenze continue.
Il metodo, quindi, lo sceglieremo in base alle nostre attitudini, ognuno si sentirà in pace seguendo il proprio sentiero personale ed utilizzando i mezzi a lui più consoni. Meditare non significa avere il controllo sui nostri pensieri bensì impedire ai nostri pensieri di avere il controllo su di noi e questo avviene attraverso un processo chiamato osservazione.
surya – http;//www.studiogayatri.com