La Medicina si occupa della salute dell’individuo. Anche lo Yoga, la Meditazione e tutte le discipline che originano in Oriente, da un certo punto di vista, se ne occupano. Prima però dobbiamo stabilire cosa stiamo dicendo quando parliamo di salute. Occuparsi di se stessi significa occuparsi del proprio corpo fisico, della propria mente e delle proprie emozioni. Non possiamo sentirci in salute se uno di questi tre aspetti viene trascurato. Se nutriamo solo la mente, il corpo deperisce e sta male, lo stesso accade se nutriamo solo il corpo trascurando pensieri ed emozioni. Questo però ha portato, purtroppo, a creare una specie di competizione fra “addetti ai lavori”, piuttosto che a unire le proprie forze. Mi dispiace dover dire che ciò accade per la maggiore nei cosiddetti centri olistici, dove, con molta facilità, si parla di “tutto è uno” salvo poi scindere in maniera del tutto irragionevole ciò che dovrebbe essere integrato per vivere in maniera sana ed equilibrata. Il medico cura il nostro corpo, mentre noi “curiamo”, se così si può dire, la parte affettiva, nutrendo la persona che si rivolge a noi di quelle attenzioni e quell’ascolto che il medico non può dare. Non è il suo compito, così come non è nostro compito prescrivere farmaci e, tantomeno, capire che cosa accade nell’organismo umano. Vedo la scienza molto più aperta rispetto ai vari operatori del benessere. L’approccio scientifico è oculato e attento, si esprime dopo anni di esperimenti e studi ed è sempre disposto a rimettere tutto in discussione davanti ad ulteriori scoperte. Oggi la scienza sa quanto sia importante trovare dei luoghi dove potersi rigenerare creando pace e rilassamento mentale. Lo sanno bene i neuroscienziati con i loro studi sul cervello. Per esempio, viene data molta importanza al tempo che dedichiamo alle nostre relazioni e al nostro tempo libero ma, soprattutto, alla loro qualità. Gli stimoli che ne riceviamo vanno a modificare il nostro cervello, che un tempo si pensava fosse deterministico. E’ tempo di unire, è tempo di comprendere che le guerre generano altre guerre e che è solo attraverso il dialogo che si possono raggiungere nuove mete. Cooperare, ossia lavorare insieme al conseguimento di un fine porta grandi risultati. Sempre più spesso apro la porta dello Studio Gayatri e mi sento dire “mi ha mandato il mio medico”. Ne sono onorata e mi inchino con umiltà davanti a coloro che dell’umiltà sono grandi Maestri.