„ L’umiltà nasce dalla drammatica e totale consapevolezza che niente ha realmente valore oggettivo. Per questo possono essere umili i grandi uomini della storia, i grandi filosofi, i grandi scienziati. L’umiltà lascia posto a tutto ciò che è virtuoso, purché non sia invadente, tronfio, arrogante. La persona umile può apprezzare l’abilità di un giocoliere, la gentilezza del barista che ti serve, il gioco di un bambino, il sorriso di una ragazza innamorata, la cura che l’insegnante mette nella sua lezione.“ — Così Francesco Alberoni ci parla di questa grande virtù, oggi poco considerata poiché Il desiderio di arrivare, di tagliare i traguardi più disparati è grande. Fin da bambini ci viene insegnato ad essere competitivi, a prevalere sugli altri, a sentirsi più forti attraverso la vittoria. Forse perché il passato ci ha lasciato in eredità la repressione, oggi vogliamo la rivincita attraverso i nostri figli. In questo modo vengono insegnati la superbia e l’orgoglio, l’affermazione di se stessi a tutti i costi, a discapito della dolce arte dell’uguaglianza. Forse l’umiltà viene fraintesa, confusa con la modestia e l’assenza di lotta per i propri obiettivi, ma essere umili significa lottare per i propri sogni senza calpestare quelli altrui, anzi, ammirandoli con semplicità di cuore
surya