L’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha modificato il concetto di salute, stabilendo che non è soltanto l’assenza di malattia, ma è uno stato di completo benessere fisico, psicofisico e sociale. In questo quadro si inserisce la figura del naturopata. La naturopatia non è una scienza, non è una disciplina, non è neppure una professione sanitaria o para-sanitaria e non è una professione regolamentata. Nasce, negli anni ‘70-’80, dal bisogno dei cittadini di ricevere cure più personalizzate e più attente alla dignità della persona. La parola naturopatia ha un’origine controversa. È composta da due termini di origine greca (natura e pathos, ossia sofferenza o sentire) e ha dato luogo a molte critiche in quanto può essere interpretata come “sofferenza della natura”, “disturbo naturale” oppure, “vivere in contatto con la natura. “John Sheel, medico di New York, è ufficialmente il fondatore del termine “naturopatia” e fa risalire questo termine all’espressione anglosassone Nature’s Path, il sentiero della natura”. Aprite google, cercate “naturopatia” e quasi ovunque troverete il suo nome. Peccato che il Dottor Sheel non sia mai esistito. Non ci sono documenti, pubblicazioni, non esiste traccia di lui in letteratura. Questa iniziativa commerciale ha comunque trovato riscontro in un contesto in cui la freddezza dell’approccio medico tradizionale è piuttosto frequente. La Naturopatia, dunque, dovrebbe insegnare a vivere secondo natura ma, se è vero che una persona è in equilibrio quando il suo organismo è in una condizione di omeostasi, non è così vero che naturale significhi sempre buono, come vogliono farci credere i naturopati. Viviamo in una sorta di religione della natura, dove anche gli atei non hanno scampo. Il naturale è un mito, eppure, ci sono tantissime cose perfettamente naturali e pericolose, dai veleni alle tossine, perfino le malattie. Con questo non voglio demonizzare la naturopatia, tutt’altro, è un ottimo supporto se si astiene da diagnosi e prescrizioni (una delle cose più pericolose è quella di prescrivere diete e regimi alimentari che solo un medico nutrizionista può fare). In realtà la naturopatia dovrebbe insegnare a vivere, non secondo natura, ma secondo la “propria” natura più profonda. Dovrebbe accompagnare la persona all’incontro più bello della sua vita: quello con se stessa. Vivere una vita più sana, più equilibrata, senza troppi eccessi nel corpo e nella mente aiuta senz’altro a preservare una buona salute. Ben vengano i naturopati che con amore e pazienza ci accompagnano in questo cammino.
surya