A volte è difficile pensare che anche le emozioni e gli stati d’animo negativi possano avere un ruolo determinante nell’evoluzione dell’uomo. Il dolore, per esempio, sia esso fisico o psicologico, è proprio necessario? Un tempo si credeva che il dolore e la sofferenza fossero direttamente ascrivibili a spiriti maligni e a forze occulte penetrate nel corpo. Ogni cultura ha elaborato miti e rituali al fine di far fronte alla fragilità della vita, ben sapendo che è connaturata all’essere umano.” Il dolore crea guerra e mi riesce difficile comprendere che sia utile alla nostra evoluzione” mi hanno detto più volte. Ci si chiede se sia possibile vivere senza e in che modo. La terra sarebbe senz’altro un luogo migliore in cui vivere, una specie di Eden. Soprattutto, ci si chiede come mai la biologia non abbia selezionato per noi un sistema biologico così piacevole. E’ molto semplice: le nostre possibilità di sopravvivenza sarebbero bassissime. Infatti, chi non prova alcun dolore non può proteggersi dagli stimoli pericolosi per il suo organismo ed è destinato a morire rapidamente a causa delle numerose ferite e lesioni che involontariamente si procurerà. Il dolore è un segnale di allarme che ci permette di proteggerci e sopravvivere. Immaginate di avere una lesione importante e di non provare alcun dolore: continuerete a fare le attività di sempre senza alcun riguardo, mettendo a rischio la vostra salute e la vostra vita. In egual misura, coloro che soffrono costantemente, quando mangiano, camminano, lavorano, persino quando escono con gli amici, non possono sopravvivere a lungo. Riuscirà a sopravvivere la specie che sviluppa una certa sensibilità al dolore perché è quella che dà le maggiori possibilità di sopravvivere e riprodursi nel nostro ambiente. Sopravvive, dunque, l’uomo che trova quello strano equilibrio tra distruzione e creatività: noi, l’homo sapiens nella sua configurazione attuale.