A volte lo immagino…immagino che Gandhi, o Yogananda, o qualche altro grande Maestro Indiano del passato, torni in questa dimensione e passi proprio di qui, in Occidente. Mi sembra di vederlo nell’istante in cui apre la porta e saluta mentre, dall’altra parte, un volto sicuro di sé chiede: “Lei ha già fatto yoga o è un principiante?”
Sulla parete certificati di tutti i tipi, marchi americani che hanno un nome altisonante, promesse incorniciate. Gandhi, perplesso, prende posto sul suo tappetino. Namaste, Namaskar o Hari Om, Yogi, Yogini e chi più ne ha più ne metta, perché salutare con un “ciao, benvenuto/a” ed accogliere a cuore aperto non è “à la page”. Gandhi, perplesso, scruta in silenzio questo strano mondo. In realtà era venuto per condividere tutto ciò che gli appartiene fin dalla nascita, ma … “Scusi, lei è certificato “Yoga Alliance?”
“Certificato? Yoga cosa? Alliance ha detto? No, non sono Yoga Alliance, sono solo Gandhi! Vengo dall’India, la culla dello yoga. Ma lei ora è in Italia e all’estero non può insegnare senza quel certificato. Ma…io sono Gandhi e… no, mi spiace…
Ecco…penso che Gandhi si rivolterebbe nella tomba. Non è adatto, non può insegnare yoga, non è un Maestro di alto livello, mi capite? E’ esattamente quello che accade qui! Lo Yoga Alliance nasce negli Stati Uniti d’America come associazione commerciale. Diciamo che è un grande registro. Famoso, molto, in questo gli Americani sono maestri e noi che non vogliamo mettere in discussione questo principio di autorità chiamato America siamo prede perfette!!!!! Si dice che serva per insegnare all’estero. Falso! E’ solo che è famoso e lo conoscono anche all’estero. Fine della storia!
Caro Gandhi…non tornare…lascia che la tua terra e la tua conoscenza rimangano pulite… Ti confido un segreto… io non ti sporcherò!
Surya