Per comprendere meglio come quello che ci accade ogni giorno modifichi il nostro cervello e la nostra biologia non c’è niente di meglio che fare qualche esempio concreto. Uno dei più importanti ed esplicativi è forse lo stress. Specifico che lo stress è una risposta adattiva all’ambiente, quindi non ha valenza negativa. Qui parliamo di uno stato di stress prolungato e per spiegarlo partiremo dal nostro punto di equilibrio omeostatico. L’omeostasi è un meccanismo fondamentale che regola il funzionamento della nostra biologia. E’ un punto di equilibrio che permette a un organismo di funzionare in maniera efficace nel suo ambiente, un livello ideale di attività che i sistemi biologici cercano di mantenere. Tale attività può aumentare o diminuire per adattarsi a situazioni specifiche, tuttavia, questo allontanamento dal punto di equilibrio non rappresenta un grosso problema perché è transitorio e un sistema omeostatico tenderà sempre a ritornarvi il più rapidamente possibile. Una volta eliminata la fonte di stress, infatti, la nostra biologia e le sensazioni che ne derivano ritornano progressivamente verso lo stato precedente, quindi alla normalità. Questo punto di equilibrio è generalmente fissato durante le prime fasi di sviluppo. Ma cosa succede quando invece viviamo in una situazione di stress prolungato? L’organismo non riesce più a tornare rapidamente al livello di base e la nostra biologia si adatta modificando la regolazione del suo punto di equilibrio omeostatico. Progressivamente, sono lo stress e il suo elevato livello di stimolazione a diventare normali per il nostro cervello. Siamo dunque passati dall’omeostasi all’allostasi, un nuovo punto di regolazione acquisito tramite l’esperienza della nostra vita adulta. Di fatto, molte persone non si accorgono nemmeno più di essere soggette a una continua ed eccessiva stimolazione. Non sanno più riconoscere lo stress perché quello stato è per loro la norma. Non è raro vedere persone che non riescono a rilassarsi durante una pausa piacevole come la vacanza. Infatti, se l’attività frenetica cessa di botto, vivono una specie di sindrome da crisi di astinenza perché senza stimolazioni eccessive non possono vivere. Lo stress cronico mantiene il livello del cortisolo costantemente alto, causa anche di insonnia. La meditazione e lo yoga ci aiutano a ritrovare quell’equilibrio perduto. Quando parliamo di ritrovare l’equilibrio, infatti, parliamo proprio di questo: il ritorno a casa, ossia al nostro punto omeostatico di base.
Tratto dal Corso:
- Bienno di Formazione Insegnanti Yoga e
- Mindfulness