E’ una domanda che mi viene rivolta spesso. Una volta chiesero a un Grande Maestro in India: “Maestro, tu che conosci tutte le pratiche possibili e immaginabili, mi dici qual è la pratica migliore?” E lui, con un sorriso disarmante, rispose: “quella che ti rende più felice.” A volte si dispensano consigli, si suggerisce una pratica piuttosto che un’altra senza tener conto dell’individuo che si appresterà a praticare. Le persone sono piccoli universi, ognuno di essi con le proprie caratteristiche fisiche e mentali; come posso io vestire tutti allo stesso modo, seguendo con ognuno gli stessi, identici criteri? Sarei folle. Se si ha una pur minima conoscenza di queste discipline, si sa che prima di consigliare qualcosa bisogna interagire a lungo con la persona, cercare di capire chi è, come vive, cosa le piace. E anche dopo tutto questo…solo la sua esperienza saprà rispondere alla suddetta domanda. Esiste un meglio o un peggio che abbia una valenza universale? Certo che no. Questo vale per i gusti in generale, e, quindi, anche per i percorsi da seguire. Ogni fiume segue il proprio corso per arrivare al mare…ogni anima ritrova se stessa seguendo strade e oltrepassando confini che a noi rimarranno per sempre ignoti e viceversa. Yoga o Meditazione, dunque? La mia risposta è: “tu, chi sei? Che cosa sogni?” Insieme, mediante quella bellissima cosa che è il dialogo, scopriremo quali strade percorrere… insieme incontreremo gioie ed ostacoli, insieme continueremo o cambieremo strada, insieme capiremo che tutto è in movimento e nulla è per sempre, e sarà bello scoprire che le certezze che cercavamo sono fatte, in realtà, di dubbi che ci riempiranno il cuore..
surya