Altruismo deriva da alter, altro, ed è il comportamento di chi si prende a cuore il benessere dell’altro senza aspettarsi ricompensa alcuna. Ma è davvero disinteressato? Oppure è una forma superiore di egoismo? Un articolo su Evolutionary Psychology distingue quattro forme, o livelli, di altruismo: quello ad alto costo, che consiste nel salvare una vita anche mettendo a rischio la propria; quello a medio costo, che implica un pesante sacrificio ma non il rischio della vita; quello a basso costo, ossia l’altruismo di tutti i giorni, che consiste nell’offrire qualcosa di nostro a qualcuno. Queste prime tre forme di altruismo sono incondizionate. E poi c’è una forma di altruismo quotidiano condizionato: fare un piccolo gesto generoso, aspettandosi che prima o poi verrà ricambiato.
Auguste Comte, sociologo e filosofo positivista francese, teorizza che l’altruismo è istintivo e che, spingendoci a cooperare e a proteggerci a vicenda, favorisce la conservazione della specie. Alcuni studi comportamentali hanno rivelato che siamo più propensi ad essere altruisti con persone molto vicine o simili a noi, verso i quali sentiamo un senso di appartenenza, proprio perché, inconsciamente, come teorizzava Comte, veniamo spinti dallo spirito di sopravvivenza. Di fatto, nel nostro quotidiano, non esiste gesto che non sia supportato anche dal nostro ego, poiché, quando facciamo del bene, abbiamo un ritorno. Ci sentiamo felici, in pace, soddisfatti. Il problema non è, dunque, l’ego, ma l’utilizzo che ne facciamo. Se utilizziamo l’ego per schiacciare gli altri portiamo dolore a loro ma anche a noi stessi, se invece usiamo il nostro ego per far star bene anche altre persone, allora ne beneficiamo tutti.
Esiste una genetica dell’altruismo? Si. Analisi di genetica comportamentale indicano che circa il 40% della disposizione ad aiutare gli altri viene ereditato. Oggi sappiamo altresì che, se alcune precise aree del cervello subiscono un danno, questo incide sulla capacità di esprimere altruismo ed empatia. Di fatto, dalle cellule umane fino alla vita animale e vegetale, è sempre stato l’altruismo planetario a guidare l’evoluzione. Polemiche e discussioni ci sono state fin dai tempi di Darwin. Altruismo e condivisione: sono il cuore dell’evoluzione di Homo sapiens? Decisamente sì: senza la cooperazione, la capacità di fare qualcosa a beneficio degli altri, le società animali non esisterebbero. E la nostra non è un’eccezione: dai gesti individuali sporadici alle società fondate proprio sulla cooperazione, l’altruismo è onnipresente in natura.