Lo sapevate?
Si pensa comunemente che il cervello invii messaggi al corpo, mentre il corpo riceve passivamente i suoi segnali. In realtà la comunicazione tra mente e corpo è bidirezionale. Il cervello utilizza il feedback che riceve dal corpo per elaborare informazioni importanti e fondamentali. Ma la cosa curiosa è che questa scoperta la dobbiamo al Botox. Questo farmaco (derivato dal botulino), viene utilizzato in medicina estetica per ridurre le rughe. La sua caratteristica è quella di paralizzare momentaneamente la muscolatura. Il neuroscienziato Richard Davidson, insieme al collega Arthur Glenberg, non era di certo interessato alle rughe, quanto alla paralisi dei muscoli. Fin dai tempi di Darwin si è avuto il sospetto che assumere una determinata espressione del volto associata a un’emozione, potesse indurre l’insorgere dell’emozione stessa. Fu così che Davidson contattò le cliniche di chirurgia estetica di Madison per condurre delle ricerche. Fu iniettato del botox sul muscolo corrugatore della fronte a gruppi di volontarie, di modo che le stesse non fossero in grado di assumere l’espressione che denota rabbia o tristezza. Volevano comprendere come veniva elaborato il linguaggio dotato di una valenza emozionale. La ricerca si basò sulla misurazione dei tempi di risposta di fronte a frasi che suscitavano tristezza, rabbia o gioia prima e dopo l’iniezione di Botox. I risultati del test confermarono le previsioni degli scienziati. Nelle donne che avevano subito il trattamento rimanevano inalterati i tempi di risposta davanti a frasi che suscitavano felicità (poiché il muscolo corrugatore non interviene quando sorridiamo), mentre, davanti a frasi che provocavano tristezza, avevano bisogno di un quarto di secondo in più per poterle leggere. Teniamo presente che nel mondo della psicologia cognitiva un quarto di secondo rappresenta un’eternità e costituisce una differenza altamente significativa. Il cervello, quindi, veniva privato dei segnali che, in condizioni normali, raggiungono le aree del linguaggio in cui viene decodificato il significato delle parole. Questo studio ha permesso di stabilire che la comunicazione tra corpo e cervello non è unidirezionale. Quanto conta, quindi, lavorare sul nostro corpo per modificare anche le nostre aree del cervello? Sicuramente molto! Lo Yoga è una disciplina che aiuta a modificare corpo e mente proprio per questo motivo e ora anche le neuroscienze lo hanno dimostrato.
Surya